giovedì 13 ottobre 2011

Lacrime di coccodrillo

Toh, chi si rivede: i pentiti del fu Pdl. Gli “statisti” del partito di governo adesso si accorgono che quel dito puntato contro il leader, da Gianfranco Fini un anno fa, non era un capriccio. E, in colposo ritardo, chiedono nulla di più di ciò che il presidente della camera aveva invocato con determinazione: verifica della maggioranza, democrazia interna, programmazione a lungo respiro, responsabilità, azione. Con la differenza che oggi è decisamente tardi per lacrime di coccodrillo e marce indietro, dal momento che sarebbero del tutto pretestuose.
Frutto ovvero non di analisi ragionate e dettate dalla logica politica, ma esclusivamente dal si salvi chi può, perché la nave berlusconiana sta affondando assieme al suo leader e c’è il concreto rischio che proprio nessuno possa restarne politicamente illeso. In questo senso vanno lette certe aperture, alcune del tutto ridicole, al solo scopo di smarcarsi questa volta in massa dalla figura e dall’ombra ingombrante di Silvio Berlusconi. Quando Isabella Rauti, in un'intervista su A, valuta come paradossale la scelta di lasciare fuori da un nuovo soggetto politico Fini e Casini, non fa che rafforzare questa tesi. Oggi abbondano i pentiti nella maggioranza, ma ieri dov’erano? Il contenitore di plastica di proprietà di un vecchio signore di plastica oggi non ha più una guida, perché sono tutti contro tutti. Come uno zoo isterico, dove animali di ogni specie si combattono aspramente senza una meta ben precisa, ma mossi dal folle timore di restare  a mani vuote al prossimo giro. Ecco il tramonto triste e becero di un ventennio medievale, per fortuna arrivato al capolinea.

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