sabato 22 ottobre 2011

FLI chiede di aiutare le piccole imprese Italiane

Domani, 21 ottobre, dalle 12 alle 19 in Piazza san Babila a Milano ci sarà una raccolta di firme per richiedere al Governo l'utilizzo dei fondi FSE (Fondo sociale europeo) FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) per sostenere le piccole e micro imprese, come previsto nella proposta di risoluzione presentata all'UE dall'eurodeputato Cristiana Muscardini (FLI) e sottoscritta in maniera bipartisan dagli europarlamen tari Gianluca Susta, Mario Mauro, Niccolò Rinaldi, Tiziano Motti, Sergio Berlato, Potito Salatto, Salvatore Tatrella, Paolo Bartolozzi, Giovanni La Via. E' prevista la presenza dell'on. Muscardini che afferma: "La drammatica situazione economica potrebbe avere spiragli di speranze almeno per le Micro e Piccole imprese e per i giovani se il Governo, come è in suo potere, chiedesse alla Commissione Europea di poter utilizzare i Fondi FSE (Fondo sociale europeo) e FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) nel senso indicato dalla Petizione". La petizione, in allegato, prevede l'uso dei fondi UE da parte del Governo per offrire una franchigia fiscale alle micro e piccole imprese il cui utile non superi i 30.000 euro e per assumere a tempo indeterminato dei giovani i cui oneri contributivi sarebbero a carico del governo. 
Comunicazioni FLI Nazionale
Fa impressione vedere il mondo che non cambia. Oggi come migliaia di anni fa le guerre finiscono quando viene ucciso il capo nemico. Oggi come migliaia di anni fa i corpi dei nemici vengono esposti al pubblico ludibrio. In Italia abbiamo dibattuto su piazzale Loreto senza mai analizzare la sua inevitabilità antropologica. Il nodo è questo: la strada della dittatura e una strada arcaica che porta la società agli albori dei tempi. E gli individui si comportano di conseguenza. Questo vale, ovviamente, per le dittature tradizionali, quelle alla Gheddafi, per intenderci, dove il regime e il corpo del re sono la stessa cosa. Le dittature impongono obbedienza, semplificano il pensiero, ripudiano ogni complessità, assolutizzano i concetti, annullano l'intelligenza. E le intelligenze. Le dittature, riducendo la varietà del pensiero, comprimendo il pluralismo sociale, riportano al grado zero dell'antropologia gli uomini, laddove tutto si risolve con il corpo a corpo, laddove tutto è rapporti di forza, è mito, è simbolo. Anche la vita. Anche la morte.
Non si sfugge. E a quelli che si inalberano contro chi fa il paragone tra Gheddafi e Berlusconi bisogna rispondere che le dittature si riconoscono dal loro “prodotto culturale”. E quella berlusconiana, nell'ambito di un contesto fortunatamente tutto diverso, ha tutte le caratteristiche per essere considerata una satrapia applicata a un sistema democratico e liberale. Gli stessi vizi semplificatori, le stesse parole di propaganda. Il “baciamano” è frutto di questa affinità psicologica prima che politica. 
In Italia, ovviamente, non finirà come in Egitto. Una dittatura morbida porterà a una fine altrettanto morbida. L'ordalia sarà televisiva, senza cadaveri, senza spargimenti di sangue. E ne siamo felici. 
Ma questo non significa che non dobbiamo cominciare a ragionare su come rimediare ai danni che venti anni di regime arcoriano hanno potuto fare al tessuto connettivo della società italiana. Qualcuno ci ha riportato indietro. Adesso dobbiamo riconquistare il diritto alla razionalità. E alla complessità.
Da"Il Futurista"

A VOLTE SI HA DIGNITA'.....AL MERCATO DELLE VACCHE

La mia è una storia limpida, non intendo sporcarla. Giorgio Conte, deputato di Fli e coordinatore veneto, alza un dito e marca il numero tre. Dopo Aldo Di Biagio e Luigi Muro, ecco anche il suo nome nella speciale lista degli obiettivi berlusconiani. Da attirare con promesse e offerte di prebende, ministeri, sottosegretariati, consulenze, pur di approdare tra le fila del Pdl. E tradire il proprio partito. Sul Fatto quotidiano di oggi descrive la dinamica degli approcci, fatta addirittura da un ministro in carica, di cui non vuole fare il nome, perché da trent’anni in An.
Ma anche una pasionaria, di quelle che, adesso, si definiscono di destra, anche se forse nemmeno sanno cosa significa. Che gli avrebbe assicurato un incontro con Berlusconi in persona (“lui ti stima”). Proprio il cavaliere usa una tecnica vecchia come il mondo: pare che Verdini gli stampi un dossier sul candidato che ha davanti, così da avere un quadro dettagliato di chi è e cosa gli piace. “Ed ecco che al pollo di turno sembra che il presidente lo conosca da anni”. Ritorsioni per questa denuncia? Ne ha già avute, confessa, sia sul piano personale che professionale, come il fatto che è stato costretto a ricorrere a un decreto ingiuntivo per ottenere l’onorario dal sindaco di Messina, ovviamente del Pdl.

giovedì 13 ottobre 2011

FLI,l'On.Avv.Giulia Buongiorno

«È arrivato al tramonto. Dovrebbe andarsene e basta. E altro che salvacondotto». Giulia Bongiorno, deputata finiana e presidente della Commissione giustizia della Camera non usa giri di parole. Silvio Berlusconi deve lasciare Palazzo Chigi. E deve farlo senza “trattative” con l'opposizione, senza “tutele” particolari. «È un discorso – spiega a Susanna Turco, su l'Espresso – che mi fa ridere. Non mi pare che, quando Andreotti ha chiuso la sua carriera politica, ci siamo preoccupati di andare a risolvere il suo processo: lo è andato a fare lui, in aula. Non riesco a capire perché il problema giudiziario di Berlusconi dovrebbe diventare un fardello mio, o del Parlamento: è solo il suo».
E viene bocciata senza appello anche l'ipotesi di far proseguire il governo Berlusconi sul binario di qualche obiettivo “condiviso”: «Fargli fare altre due, tre cose? Per carità. Di tempo ne ha avuto, abbiamo visto quel che ha prodotto, in una legislatura la cui immagine simbolo potrebbe essere giusto quella di Berlusconi che racconta barzellette in mezzo all'Aula della Camera. Quell'istantanea rappresenta bene il suo disinteresse per ciò che accade al Paese. Del resto la produzione legislativa, tolte le leggi ad personam, per quanto concerne il mio campo è pari a zero. E già immagino cosa farebbe: processo breve, brevissimo, istantaneo». E magari le intercettazioni.
È stata proprio la legge “bavaglio” a segnare il punto più basso dei suoi rapporti con il Pdl, fino a dimettersi da relatrice dopo un anno di trattative, perché con quel provvedimento Berlusconi («con uno schiocco di dita» subito assecondato da Alfano) ha «gettato la maschera»e ha dimostrato di essere non-garantista e non liberale.
Insomma, l'avvocato più famoso d'Italia sembra pronta a “irrobustire” il suo impegno politico nel terzo polo, un progetto che – nonostante gli scetticismi interni ed esterni – la convince: «Credo che il problema non sia tanto la condivisione di antichi ideali, ma dei metodi per affrontare i problemi concreti. È una questione di finalità delle battaglie e di qualità delle persone». Quanto alle “etichette” politiche, nessun dubbio: «C'hanno tutti quest'ansia da collocamento, su di me. Ma io mi sento collocata benissimo anche senza avere un riquadro in cui scrivere destra, sinistra, centro. Io credo nelle battaglie, non mi interessa la matrice». E a chi sul web la candida a ministro o addirittura a premier, risponde: «Mi fa piacere. Però io per ora sto bene in questa posizione».
Da "Il Futurista"

Lacrime di coccodrillo

Toh, chi si rivede: i pentiti del fu Pdl. Gli “statisti” del partito di governo adesso si accorgono che quel dito puntato contro il leader, da Gianfranco Fini un anno fa, non era un capriccio. E, in colposo ritardo, chiedono nulla di più di ciò che il presidente della camera aveva invocato con determinazione: verifica della maggioranza, democrazia interna, programmazione a lungo respiro, responsabilità, azione. Con la differenza che oggi è decisamente tardi per lacrime di coccodrillo e marce indietro, dal momento che sarebbero del tutto pretestuose.
Frutto ovvero non di analisi ragionate e dettate dalla logica politica, ma esclusivamente dal si salvi chi può, perché la nave berlusconiana sta affondando assieme al suo leader e c’è il concreto rischio che proprio nessuno possa restarne politicamente illeso. In questo senso vanno lette certe aperture, alcune del tutto ridicole, al solo scopo di smarcarsi questa volta in massa dalla figura e dall’ombra ingombrante di Silvio Berlusconi. Quando Isabella Rauti, in un'intervista su A, valuta come paradossale la scelta di lasciare fuori da un nuovo soggetto politico Fini e Casini, non fa che rafforzare questa tesi. Oggi abbondano i pentiti nella maggioranza, ma ieri dov’erano? Il contenitore di plastica di proprietà di un vecchio signore di plastica oggi non ha più una guida, perché sono tutti contro tutti. Come uno zoo isterico, dove animali di ogni specie si combattono aspramente senza una meta ben precisa, ma mossi dal folle timore di restare  a mani vuote al prossimo giro. Ecco il tramonto triste e becero di un ventennio medievale, per fortuna arrivato al capolinea.

mercoledì 12 ottobre 2011

ALENIA, PASQUALI (FLI): "SOLIDARIETÀ A LAVORATORI"

Roma, 03 OTT - "Futuro e Libertà esprime solidarietà ai
lavoratori di Alenia, che rischiano purtroppo di diventare le vittime di un
ricatto politico perpetrato dalla Lega Nord a livello governativo. La
sistematica aggressione contro la Capitale non può e non deve tradursi in un
dramma per le famiglie della nostra Regione, che le istituzioni locali hanno
il dovere di difendere. Pertanto Futuro e Libertà chiede la convocazione
urgente della Commissione Lavoro e Politiche Sociali, in modo che le forze
politiche presenti in Consiglio possono confrontarsi con il management di
Alenia, le rappresentanze sindacali e i rappresentatati istituzionali della
provincia e del comune di Roma, sugli aspetti di una vicenda che si sta
delineando come l'ennesimo tentativo di saccheggio del Carroccio ai danni
del nostro territorio", così in una nota Francesco Pasquali, Capogruppo di
Futuro e Libertà alla Regione Lazio e componente della Commissione Lavoro e
Politiche Sociali, visitando i lavoratori di Alenia scesi oggi in piazza.

sabato 8 ottobre 2011

LACCI E PARAOCCHI AD ARDEA

Ardea nel 2012 forse assisterà ad una fatale ripetizione,sicuramente con sfaccettature diverse ma sostanzialmente con il medesimo epilogo,ricordiamo ancora con amarezza gli eventi che accaddero nel 1998 e che portarono a scelte sciagurate che videro il partito della rifondazione comunista,sfiduciare il governo Prodi,azione che ebbe sponda nei Mastella ed altri,dando contestualmente in mano il paese a persone che ora vengono criticate non solo in Italia;dalla chiesa,dalle famiglie,dai sindacati,dalla confindustria,dagli studenti,dai pensionati,dai commercianti,dalla piccola industria,dagli artigiani,ma in tutto il mondo e che stanno portando la nostra nazione alla rovina perchè se è vero che la crisi è mondiale,invece di proteggere e investire sulle famiglie,sul lavoro,il precariato,l'imprenditoria,la scuola,la ricerca,impegnano gran parte delle risorse nei lodi,nel tentativo di bloccare le indispensabili intercettazioni,nei "non luogo a procedere"nel difendersi da giudici "comunisti",ostacolando il libero pensiero,le energie rinnovabili,epurando dalla tv pubblica galantuomini che avevano la sola colpa di informare i cittadini,offendendo tutti con storie di escort "nipoti" di capi di stato,amichette che scalano senza fare la giusta gavetta i migliori traguardi politici,inventandosi "padanie"inesistenti,ampolle del po,trote che guadagnano cifre da capogiro,solo perchè figli di finti imperatori,baciamani fuori luogo,o con battute tipo "il partito della gnocca" barzellette come "la parte posteriore della mela"gli Italiani stanno vivendo e sopportando cose che discreditano la nostra nazione e che avviliscono e impoveriscono tutti,giorno dopo giorno.L'Italia sta diventando l'ombra di se stessa ed è ora che trovi il giusto riscatto,così come Ardea che potrebbe ritrovare la strada perduta.  

venerdì 7 ottobre 2011


«Spero che nella maggioranza qualcuno dica a voce alta quello che già sussurra nei corridoi: è tempo che Berlusconi faccia un passo indietro». Un appello al coraggio personale e alla schiettezza politica, quello del Presidente della camera Gianfranco Fini, rivolto ai colleghi parlamentari, affinché «il premier si dimetta e nasca un governo che, con il Pdl, perché chi ha preso i voti ha il dovere di governare, faccia poche ma utili cose con una maggioranza più ampia di quella attuale». Fini risponde così alle domande di Corrado Formigli durante la trasmissione Piazza Pulita. È l'occasione per una intervista a 360 gradi, utile a disegnare le prospettive per il paese ma anche a tornare su temi chiave del percorso politico dell'ultimo anno compito dal presidente. Le prospettive di Fli, gli errori del passato, Lavitola e Montecarlo, i sondaggi e i "fascisti", il bavaglio "antidemocratico" e la crisi della maggioranza, con un Berlusconi impaurito dalle trame dei "suoi". 
 
Il futuro, prima di tutto. L'auspicio di Fini corrisponde in sostanza alla soluzione più corretta in termini istituzionali qualora si verifichi, come sta accadendo, una situazione di impraticabilità politica del governo. Il passaggio è quello che qualcuno definisce un governo di tregua, utile per la formazione di un esecutivo di breve durata che abbia l'obiettivo di tornarsi a occupare del paese. «Perché - spiega con chiarezza il presidente - il disegno di legge sulle intercettazioni dimostra come il governo abbia in agenda tutto tranne quello che serve». Ecco il tema centrale nella cronaca politica degli ultimi giorni, un argomento, quello del divieto di pubblicare anche un riassunto delle intercettazioni prima della famigerata udienza filtro, che anima l'intervista. Sia per questioni di merito, «poiché i cittadini vengono privati del diritto a essere informati» mentre «è antidemocratico e illiberale ipotizzare di mettere in galera un giornalista che pubblica le intercettazioni» , sia per questioni di metodo. È possibile, infatti, che Berlusconi preferisca mettere la fiducia sul provvedimento: per mantenere salda la maggioranza? per assicurarsi un risultato fondamentale nella propria personale agenda politica? O, come ipotizza Fini, per «il timore che la maggioranza a scrutinio segreto voti diversamente da quanto dichiarato»?
 
Insomma, il clima è caldo e lo sono anche i temi affrontati, come la possibile data delle prossime elezioni, «la primavera 2012», o le riflessioni sul futuro del terzo polo che, ammette Fini «deve ancora trovare una sua precisa fisionomia ma è una vera alternativa per tanti elettori che ci penseranno due volte a scegliere di nuovo Pdl e Lega». Per una ragione chiara: «Tre valori fondamentali caratterizzano la destra, e la maggioranza attuale li nega. L'unità nazionale, e ogni due giorni Bossi parla di secessione mentre Berlusconi tace. La legalità, e sappiamo quale concetto ne abbia Berlusconi. La giustizia sociale: io, per esempio, sono stato votato da tanti operai, ragazzi, impiegati». Diversamente, si può concludere, da chi non vuole mettere la patrimoniale per paura di perdere consensi fondamentali.
 
Di tutto parla, Fini, anche del passato, del famoso 14 Dicembre «un errore di valutazione politica. Ma alcune scelte si prendono perché sono utili, altre perché giuste. E se si perde non lo sono di meno». Non c'è spazio solo per i nomi, per l'indicazione di possibili papabili alla prossima premiership. Non perché sia troppo presto, ma perché, alla fine del colloquio è evidente, altri sono i temi sul piatto, e più urgenti.
 
Come la capacità di Berlusconi di mantenere alto il profilo dell'Italia sul piano internazionale, magari facendo alcuni passaggi utili da tempo. Ma, si sa, «Berlusconi - spiega Fini - ha mantenuto la parola solo una volta, quando gli ho chiesto: che fai, mi cacci?».
 

mercoledì 5 ottobre 2011

Proseguono i disagi all’ufficio condono edilizio in via Laurentina. Ancora disservizi e ritardi per la mancanza di computer, stampanti senza toner, armadietti che non si chiudono con le immaginabili conseguenze: pratiche che si perdono e accesso illimitato alle cartelle. Come se ciò non bastasse il personale è presente soltanto nella mezza giornata del martedì e l’intera giornata del giovedì come da contratto.

A lamentarsi non soltanto i cittadini e gli stessi operatori, ma soprattutto tecnici come il presidente del consiglio comunale Policarpo Volante, il delegato alla frazione di Tor San Lorenzo, il presidente della commissione Finanze, il capogruppo del Pdl, (che non è un tecnico) oltre a diversi consiglieri comunali. Lo stesso Volante lamenta che per la lungaggine dell’espletamento delle pratiche non si riescono a incassare “i soldi degli oneri concessori che servono per realizzare le opere pubbliche”.

“Quest’anno – spiega Magliacca – nelle casse comunali sono entrati oltre tre milioni di euro in meno. Un anno fa proprio quelli che si lamentano hanno firmato un documento per effettuare degli spostamenti… portando il tutto nel caos. E’ stato rovinato non soltanto il settore urbanistico ma anche quello dei lavori pubblici, certo gli spostamenti non hanno giovato ai cittadini ma li hanno penalizzati. Del resto - continua il consigliere del Fli Antonello Magliacca - a questi politici non interessa nulla della cittadinanza. Questi - conclude - sono soltanto interessati a portare in Consiglio varianti urbanistiche che certo non portano beneficio alla popolazione scippando vecchie lottizzazione della cubatura restante a favore delle varianti di cui beneficeranno soltanto i grandi possessori di terreno”.

Dal canto loro i tecnici assegnatari dell’appalto professionisti affermati, lamentano il modo con cui sono costretti ad operare. A causa degli armadi impossibilitati ad essere chiusi, spesso non si trovano le pratiche, e non è la prima volta che siamo costretti a presentare denuncia ai locali carabinieri, le attrezzature sono inesistenti. Va anche detto che lo stesso edificio è privo di ascensore. Ancora una volta i disservizi abbondano sotto l’indifferenza dei politici siano essi liberi professionisti che non. 
da : "Il Faro online" 
Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»
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Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
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Articolo 27
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Gli utenti di Wikipedia

REGIONE, PASQUALI (FLI): PROPOSTA LEGGE PER TEST ANTIDROGA ELETTI

Roma, 04 OTT - "Per chi amministra la 'cosa pubblica' la
privacy non è un diritto. La possibilità di prendere decisioni che
direttamente o indirettamente incidono sulla vita altrui obbliga ad una
trasparenza fuori dall'ordinario. È per queste semplici ragioni che  Futuro
e Libertà ha depositato una proposta di Legge che obbliga Consiglieri
Regionali e componenti della Giunta a sottoporsi ad un esame tossicologico.
In quanto rappresentanti del Popolo, infatti, devono svolgere le proprie
mansioni lontani da condizionamenti e, soprattutto, nella piena
consapevolezza delle proprie azioni. Contestualmente, sono stati depositati
presso gli uffici del Presidente del Consiglio Regionale, Mario Abbruzzese,
una copia dell'esito del test antidroga da me effettuato
con l'auspicio che altri colleghi pongano in essere questa iniziativa a
difesa della trasparenza e che la Regione Lazio sia la prima a votare una
legge che da un lato contribuisce a dare credibilità alle Istituzioni,
dall'altro rappresenta un buon esempio per le giovani generazioni". E'
quanto scrive Francesco Pasquali, Capogruppo di Futuro e Libertà alla
Regione Lazio.
da Omniroma