sabato 19 novembre 2011

E’ vero i Governi tecnici non sono un esercizio di democrazia, e Monti non è certamente un uomo di sinistra, ma bene hanno fatto le forze politiche a fare un passo indietro per il bene comune, proprio quel passo indietro che è stato un atto politico importante in favore dei cittadini e del proprio futuro.
Il Governo di emergenza nazionale è una scelta politica importante, per tutte le forze politiche e sociali. Ma l’imminente Governo, per non avvalorare la tesi degli attuali detrattori, dovrà porre in essere provvedimenti coraggiosi, solo così potrà essere ricordato positivamente dalla storia, dovrà essere in grado di archiviare una crisi di sistema e strutturale e con essa la “Seconda Repubblica”. Dovrà attuare delle scelte impopolari in campo di liberalizzazioni, abolire le corporazioni che tengono in ostaggio il Paese, ripensare ad una riforma dl mercato del lavoro in favore dei lavoratori e non delle grandi imprese, una patrimoniale che tolga agli evasori a favore dei meno abbienti e una legge elettorale che restituisca la sovranità ai cittadini.
Se così sarà, il premier Monti e l’Italia avranno vinto la sfida del progresso e del cambiamento, mettendo ai margini la plutocrazia, gli speculatori e le corporazioni del nostro Paese.

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