COSTI E LIMITI - Nelle scorse settimane operatori del settore avevano già contestato le notizie diffuse che le bollette elettriche degli italiani sarebbero gravate dagli alti costi degli incentivi per il fotovoltaico, riducendo a 1,70 euro al mese i costi aggiuntivi. Gli operatori contestano soprattuto il tetto di 8 mila MW fotovoltaici previsti nel 2020, quando una nazione come la Germania, con una quantita di radiazione solare di gran lunga inferiore all'Italia, per la stessa data ha posto come obiettivo ben 52 mila megwatt, cioè un limite di quasi 7 volte superiore. «Il tetto incentivabile massimo di 8 mila megawatt totali per il fotovoltaico trasmette l'idea che le rinnovabili siano una malattia da limitare più che un'opportunità da sfruttare al meglio», dice Massimo Sapienza, presidente di Asso Energie Future. «Chi vuole eliminare una a una tutte le rinnovabili, prima l'eolico e poi il fotovoltaico? Che destino attende un Paese che distrugge sistematicamente le proprie opportunità di sviluppo?», aggiunge Sapienza. Il presidente di Assosolare Gianni Chianetta mette l'accento sulle conseguenze per uno dei pochi settori in crescita in Italia: «Se il decreto fosse approvato in questi termini segnerebbe la fine del fotovoltaico. Ci auguriamo che il governo abbia modo di rivedere la sua posizione, anche per non compromettere uno dei pochi settori in controtendenza nell'economia italiana e migliaia di posti di lavoro».
NUCLEARE FAVORITO - Più decisa nelle accuse Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente: «Il governo vuole bloccare l'eolico, il solare e le biomasse per dare spazio al nucleare. Dopo due mesi di audizioni e confronti in Parlamento, con l'approvazione di risoluzioni da parte di Camera e Senato che proponevano correttivi al primo testo presentato dal governo, perché approvare un testo che non tiene in alcun conto queste proposte?», si chiede Muroni. «Speriamo che il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo intervenga e faccia valere le ragioni dell'ambiente».
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